Intervista a Dario Spampinato



Dario, quando è nato il tuo interesse per la scherma?

Ho iniziato la scherma a Roma nel 1968, per iniziativa dei miei genitori. Cominciai quindi, a 10 anni di eta’, una cosa per me sconosciuta – che mai avrei pensato di fare – presso la famosa sala di scherma romana del Club Scherma Roma.
Erano altri tempi: per un anno solo “gambe scherma” davanti allo specchio e poi, fioretto! A 14 anni presi la seconda arma, la spada. Per anni ho tirato a livello agonistico nelle due armi, entrando in parecchie finali regionali e non. Si tirava solo con gironi all’italiana e a 5 stoccate. Non esistevano le dirette.
Divenni un discreto spadista (alla prima uscita, vinsi la gara regionale). Ricordo molti allenamenti presso il Pentatlon quando aveva la sede presso l’Acqua Acetosa a Roma.
Un giorno, uno dei miei maestri, l’ultimo, nel congedarmi per sempre mi sussurrò all’orecchio ” Calma la tua furia!”, per cui si, probabilmente ero un tipo deciso. Ricordo che nessun’altra arma come la spada mi dette per breve tempo una strana sensazione di invulnerabilità.  Avrei però poi conseguito i migliori risultati, a livello assoluto, con la sciabola. Iscritto poi all’Accademia Greco, una delle più antiche sale di scherma del mondo, diventai allievo del celebre Maestro Enzo Musumeci Greco, padre di Renzo, e poi dei magnifici Bicchi e Macri. Dopo molti anni, avrei preso a insegnare sciabola li, diventando anche il Vicepresidente di quella prestigiosa Accademia. Fu in quegli anni che conobbi Irene Ive e Gianandrea Parisi e Fabrizio Verrone, i miei cari colleghi di oggi. Ma il mio percorso è stato più complesso. Dopo il Club Roma, coi miei genitori e altre famiglie fondammo un Club di scherma, che aveva i suoi locali in via Paolo Emilio, a Roma. Col Maestro Ferrari, l’allora direttore tecnico della nazionale di sciabola, imparai a tirare con questa terza disciplina… e 3! Lascio la scherma e la riprendo almeno 3 volte, nel tempo. Ma non posso dire che non faccia parte della mia vita da almeno 50 anni.

Il tuo percorso sportivo prima di arrivare alle Lame Romane?
Conseguito il diploma di Istruttore nazionale di scherma di fioretto, spada e sciabola rilasciato dall’Accademia Nazionale di Scherma, insegno per molti anni  prima presso l’Accademia Greco di Roma, poi alla Lungotevere Club per approdare oggi nelle Lame Romane sposando il progetto avviato da te e dagli altri amici e colleghi nel quale mi sono da subito identificato. Sono inoltre stato membro del comitato organizzativo di molte importanti manifestazioni, nelle quali ha svolto l’attività di promotore della scherma.

Dopo aver praticato a lungo le 3 armi, hai deciso di dedicarti all’insegnamento della sciabola e alla scherma di scena.
Si, insegno a un magnifico gruppo di sciabolatori master che mi danno continue soddisfazioni, tra cui un certo Alessandro Scarselli…
Alcuni di loro stanno con me da 15 anni. Questi eterni giovani ci stanno portando oggi a essere secondi in Italia su oltre 170 club nella sciabola maschile, alternandosi sui podi coi loro risultati. Ammiro la loro sportività, la forza nella loro assiduità, l’esempio che possono dare ai più giovani con la loro azione quotidiana in palestra. Sono la prova che la scherma non e’ solamente un magnifico sport, ma riesce a diventare letteralmente uno stile di vita. Oltre all’insegnamento della scherma agonistica di sciabola, mi sono cimentato nella scherma di scena, tenendo degli stage, per far apprendere la nobile disciplina a moltissimi attori. Inoltre, ho partecipato, come attore non protagonista, comparsa o stunt spadaccino ai seguenti spettacoli teatrali e cine-televisivi: BBC inglese: duello dimostrativo per il documentario su “Caravaggio”; Presentazione mondiale della stilografica Montblanc, a palazzo Taverna, con duello tratto da una scena de “I 3 Moschettieri”; Pubblicita’ cinema e televisione dei fazzoletti Foxy, come duellante, in “Cirano”; RAI – Alle Falde del Kilimangiaro: “Zorro”;


RAI – Il Treno dei Desideri: dimostrazione di scherma; RAI – Telethon: dimostrazione di scherma; RAI – Uno Mattina: dimostrazione di scherma; RAI – Uno Mattina ne “I tre Moschettieri”; RAI – Trasmissione dal titolo Rai M2; Discovery Channel – “Mamme nella rete”: dimostrazione Castello Orsini: dimostrazione di scherma; Cinema – CARAVAGGIO di Longoni e Storaro: duello nella parte di uno Spagnolo contro Onorio e Caravaggio; Cinema – IO, DON GIOVANNI di Carlos Saura: duello nella parte del Commendatore; Teatro: LE 82 GIORNATE DI CIVITAVECCHIA di Pino Quartullo : attore con recitazione e duelli; E LA VITA CONTINUA – Cortometraggio con la regia di Pino Quartullo: duello al mare con il giovane protagonista. Per tutte le cose recenti eseguite sulla scena vi rimando al settore relativo sul nostro bel sito, dove si può vedere e leggere molto altro. Qui ricordo il mio recente connubio con Alessandro Parise, attore e schermitore, mio eccellente partner nella scherma di scena. Oltre a varie altre dimostrazioni e contributi sempre per il cinema o la  televisione. Insomma, l’elenco delle cose fatte in tanti anni è molto lungo.

Quali erano i punti di forza della tua scherma? 
Direi che il punto di forza della mia scherma, considerando il fatto che sono stato agonista alle 3 armi, che ho avuto tanti maestri, che insegno e pratico la scherma di scena, sia la creatività. Mi piace molto divulgare la scherma perché la ritengo una magnifica e seria maestra di vita.

Perchè la scherma?
Perché la scherma è scienza e arte, consentendomi cosi di far dialogare bene entrambi gli emisferi cerebrali;  perché è uno sport di relazione, consentendomi di aumentare la conoscenza delle persone, imparando molto da loro; perché mi insegna a “volare” sui problemi, vedendo tutto dall’alto, per poi farmi “planare” sui dettagli; perché sublima la volontà del giusto pensiero nell’azione corretta del vero sportivo, al punto da farmi divenire quasi preveggente e con-muovente…

Dietro la divisa … altre passione che coltivi?
Le mie altre passioni sono la lettura, la scrittura, gli spettacoli e la mia casa in campagna! Insomma uomo d’armi e di penna…
Ho anche partecipato per la Scuola dello Sport ad una iniziativa editoriale volta a descrivere tutti gli sport ai bambini nelle scuole d’Italia. Ho scritto e scrivo numerosi brevi considerazioni, saggi e romanzi, sulla scherma e… non solo!

Il tuo palmares


Agonista nelle tre armi – una sorta di rarità – ho raggiunto, grazie soprattutto alla tecnica appresa da ben 8 maestri nel tempo, numerose finali regionali e nazionali, partecipando anche, su designazione della FIS, ad una prova dei campionati del mondo di sciabola.

 

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