Irene, quando è nato il tuo interesse per la scherma?
All’età di 7 anni mia madre mi portò a fare nuoto in una piscina vicino casa, nuotavo bene ma odiavo il cloro, nella stessa struttura praticavano anche la scherma… iniziai a fare entrambe e poi l’anno successivo passai alla sola scherma.
La tua arma è la spada. Perché questa scelta?
Quando ho iniziato io, la scherma al femminile era solo di fioretto, che ho praticato per 6 anni, quando negli anni 90 inserirono la spada femminile continuai per un paio d’anni ad essere bi-arma… ma nella spada arrivavano i risultati… cosi intorno ai 15 anni diventai ufficialmente spadista. Pur essendo una persona molto irruenta e aggressiva in pedana, la spada riusciva a tirare fuori il mio lato strategico e analitico nella preparazione della stoccata, negli anni mi ha insegnato l’arte della calma e della pazienza, doti fondamentali per essere un buon spadista.
Il tuo percorso sportivo prima di arrivare alle Lame Romane?
Dopo tanti anni come atleta, nel 2010 ho iniziato il percorso dell’insegnamento nel 2013 sono diventata Maestra, ho insegnato fino al 2017, sono stata la Maestra dell’ideatore e fondatore dell’Accademia Lame Romane, Alessandro Scarselli, che mi ha coinvolta e voluta nel progetto, ad oggi sono una giovane mamma e non riesco ancora a conciliare l’insegnamento con la maternità, così al momento, in attesa di tornare in pedana, mi occupo della Direzione Sportiva della sala.
Quali erano i punti di forza della tua scherma?
Quando tiravo ero un atleta molto combattiva e determinata, la decisione nel tirare le stoccate non mi sono mai mancate, avevo sicuramente una buona tecnica di base accompagnata da una grande grinta in pedana, caratteristica necessaria se si vuole praticare uno sport di combattimento come la scherma, che è si uno sport di testa ma pur sempre uno sport dal grande impatto anche fisico, secondo me nella spada il 50% delle stoccate arrivano a segno proprio grazie alla caparbietà nel tirare la stoccata senza mai mollare.
La vittoria più bella e la sconfitta più bruciante.
Ce ne sono tanti di bei ricordi, ma nella mia memoria rimangono la prima e l’ultima vittoria della mia carriera… la prima vittoria non si scorda mai.. erano i campionati italiani assoluti di firenze nel 1999 … tanto tempo fa …ricordo l’emozione quasi timidezza su quella pedana centrale illuminata a giorno, piena di stendardi e con i fiori intorno, il silenzio tra una stoccata e l’altra…e l’ultima gara,….nel 2013 prima di dare l’esame definitivo per diventare Maestra di scherma decisi di fare un ultima Competizione, un regionale assoluto ma il livello nel lazio è molto alto e i numeri dei partecipanti sempre elevato, sapevo che era l’ultima volta in veste di atleta per me , già avevo iniziato ad allenarmi molto molto meno e cominciavo ad avere tutti gli acciacchi tipici di un ex atleta, mal di schiena, epicondilite, male alle ginocchia….. eravamo tantissime a partecipare e per il mio stato di allenamento fu davvero dura , vinsi la gara 15/14 più di grinta e caparbietà che di tecnica… ma finii in bellezza.
Sulla più bruciante uhhh ne potrei tirare giù una sfilza, gli assalti persi te li ricordi per anni, rivedi quella stoccata che non è entrata e la scelta sbagliata come un film per molte notti…. a differenza di quelli vinti la cui gioia dura un momento…
Cmq sicuramente fu una gara di Coppa del mondo Assoluta a Legnano, partecipavo pur essendo della categoria under 20, avevo circa 18 anni, a questa competizione Assoluta difficilissima con le atlete più forti del mondo, avevo iniziato a gareggiare dal giorno prima, le selezioni italiane, i gironi, tre turni di diretta insomma ero entrata nel tabellone delle 64 (nb.le gare di coppa del mondo si svolgono in due gg, il primo gg gironi e tabellone fino a entrare in quello delle top 64 che gareggiano in seconda giornata) una battaglia è dire poco…. Nel mio assalto per entrare nelle prime 16, di fronte a me avevo la n°1 del ranking mondiale la cubana Chappe, fortissima, veloce, potente un fenomeno e un mito per me.
Perchè la scherma?
Consiglio la scherma perché è uno sport che mi ha dato veramente tanto. Si pratica in un ambiente piccolo e pulito, con un forte senso della disciplina e di appartenenza. Ti costringe al confronto, ad accettare la sconfitta per migliorarsi sempre e anche nella vittoria a mantenere il rispetto per l’avversario, ti abitua a gestire le emozioni e la tensione, utilissimo oggi nella gestione dello stress…. È uno sport intenso. Mi ha dato amici per la vita e se potessi lo ripraticherei in tutte le vite.
Dietro la divisa … altre passione che coltivi?
Io mi occupo di gestione del personale sono una persona empatica e devo dire che oltre ad essere un lavoro e una cosa che amo fare, mi piace aggiornami sulla materia e leggo molto a riguardo. Amo la natura e le sue manifestazioni, le piante i fiori gli alberi (ho una grande passione per il giardinaggio e per le orchidee) , passo molto tempo all’aria aperta e inoltre ma sopratutto amo viaggiare, e scoprire luoghi nuovi, ho sempre viaggiato tantissimo e continuo e continuerò a farlo sempre.
Il tuo palmares
Assisi / 2005
II Classificata – Campionati Italiani assoluti con la squadra della pro Vercelli
Foligno / 2002
I Classificata – Campionati Italiani assoluti con la squadra delle fiamme oro
Bologna / 2000
II Classificata – Campionati Italiani seniores ff.oo
Livorno / 2000
I Classificata – Campionati Italiani assoluti con la squadra delle fiamme oro
Firenze / 1999
I Classificata – Campionati Italiani assoluti con la squadra delle fiamme oro
Cagliari / 1999
III Classificata – Campionati Italiani seniores (ff.oo)
Foggia / 1996
I Classificata – Campionati Italiani 2’ cat con squadra delle ff.00
Pisa / 1995
III Classificata – Campionati Italiani 3’ categoria con la squadra delle ff.oo
Diversi piazzamenti e podi a gare nazionali e di qualificazione